8° Km Forum
corso di formazione sul knowledge management

Roma, 19 e 20 novembre 2003


Come motivare a condividere la conoscenza?


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Marco Bettoni - Istituto di Psicologia del Lavoro, Politecnico di Zurigo (ETH Zürich)  marco.bettoni@weknow.ch

Abstract

L’utilizzazione del Knowledge Management nelle organizzazioni richiede cooperazione e condivisione della conoscenza fra i propri membri: ma come motivarli a cooperare e a condividere la conoscenza? La semplice implementazione di sistemi di Knowledge Management infatti non è sufficiente a creare nel contempo anche la necessaria disponibilità degli individui a scambiarsi e a fare uso del miglior sapere disponibile nell’organizzazione [KPMG, 2003, p. 7]. Ecco perchè motivare a condividere la conoscenza è stato individuato come una delle sfide chiave per l’immediato futuro.

Evidentemente quando gli individui riescono a rendersi conto dei vantaggi personali insiti nella cooperazione e condivisione del sapere, allora ciò li incoraggerà a cooperare per „rendere la conoscenza dell‘organizzazione più produttiva“ [Gurteen, 1999]. Ma come può un „knowledge worker“ diventare consapevole del proprio interesse in questo ambito e in che modo questa consapevolezza potrà mettere in moto un comportamento più cooperativo?

Per rispondere a questi questiti abbiamo bisogno come prima cosa di una valida analisi della motivazione. Purtroppo nell’ambito del Knowledge Management la motivazione viene solitamente spiegata limitandosi al ruolo del lavoratore e vedendola solo in termini di opposti atteggiamenti, egoismo ed altruismo. Ma questo approccio non sarà mai viabile in quanto che sbagliato è l’oggetto di analisi del quale si occupa (i due atteggiamenti) e a senso unico la strada che percorre.

Occorre arricchire la prospettiva ed occuparsi non solo di mansioni e relative attività ma anche di conoscenza, non solo di efficenza ed effettività ma anche di umanità. La ragione per questo nostro approccio sta nell’importanza che diamo al carattere prettamente umano della conoscenza. Ciò ci porta a cercare di capire e spiegare le motivazioni alla cooperazione (sulla conoscenza) mediante un insieme di fattori umani riccamente interconnessi e sistematicamente distinti in atteggiamenti (mezzi, soluzioni) e bisogni (fini, obiettivi). Un’altra conseguenza è il nostro interesse non solo per ciò che l’individuo dovrebbe fare per condividere il proprio sapere nell’organizzazione ma, viceversa, anche per ciò che l‘organizzazione dovrebbe fare a tutela del sapere del lavoratore. Su questa base sviluppiamo consigli per misure organizzative che permettono di motivare in modo positivo a condividere la conoscenza nelle comunità di pratica [Wenger et al, 2002].

Bibliografia

Gurteen, D.: "Creating a Knowledge Sharing Culture", Knowledge Management Magazine, 2, 5, (1999).

KPMG’s Knowledge Management Survey 2002/2003 http://www.kpmg.nl/Docs/Knowledge_Advisory_Services/Documents/KPMG%20KMSURVEY%20RESULTS%20JAN%202003_877K.pdf

Wenger, E., McDermott, R., Snyder, W.: “Cultivating Communities of Practice: a Guide to Managing Knowledge”, Harvard Business School Press, Cambridge, MA  (2002).