- Per stasera avevamo stabilito che parlassi su "Creatività e responsabilità
nella mente vista da un cibernetico"
- lidea iniziale era infatti la seguente:
- assumere lottica della cibernetica della mente (secondo
Ceccato)
- riflettere sui meccanismi mentali della creatività
- su tale base vedere poi le implicazioni per la responsabilità
- in pratica però nel corso della preparazione è successo che:
- la riflessione sulla creatività si è estesa al punto da occupare
tutto il tempo a mia disposizione
- insieme alla preoccupazione di non essere ancora maturo
abbastanza per il tema della responsabilità mi sono trovato quindi a dover
limitare alla "creatività" la relazione di stasera
- comunque poi nella discussione potremo casomai vedere insieme di affrontare anche il
tema della responsabilità
- il mio obbiettivo stasera:
- farvi partecipare a queste mie riflessioni sui meccanismi mentali
della creatività
- tenete presente però che siccome sono "lavori in corso",
non posso esporvi una teoria "chiavi in mano"
- mi trovo allinzio di un cammino sul territorio della
creatività, si tratta solo di un sentiero per ora
- vorrei invitarmi ad accompagnarmi per questo sentiero iniziale così
mi sentirò un po meno solo e voi - mi auguro - troverete qualcosa di utile, qualche
impulso
- in effetti, come Ceccato, anchio cerco di aprire nuove strade
lontane dalle autostrade della scienza ufficiale, sono un dissidente come lui
e quindi la solitudine è inevitabile
- Creatività & Responsabilità sono due argomenti che mi toccano molto da vicino,
infatti:
- il fine che mi propongo di raggiungere occupandomi di cibernetica della mente è proprio
quello di promuovere Creatività & Responsabilità
- questo fine ha costituito fin dallinizio la mia motivazione principale a studiare
i meccanismi della mente: ma perchè questa motivazione ?
- una delle cause principali è senzaltro il disagio che ho provato durante gli
studi (liceo, politecnico)
- per anni però non ho capito il perchè di questo disagio: lho capito solo adesso,
a 48 anni, preparando questa relazione
- mia figlia Gaia invece lo capisce già a 7 anni. Qualche settimana fa infatti disse
"Non mi piace andare a scuola perchè bisogna sempre riprodurre ciò che fa la
maestra".
- i momenti migliori della mia carriera scolastica e studentesca furono: il
tema di italiano alla maturità (inventai un collegamento fra Platone e Hegel) e la tesi
di laurea al politecnico (PROGETTO di cibernetica industriale)
- in entrambi i casi non capii perchè mi sentivo così bene
- una causa importante del disagio che provavo sta nello squilibrio che provavo fra:
- il bisogno di produrre creativamente = che ho sentito come trascurato dalle
scuole che ho frequentato
- il bisogno di ri-produrre logicamente = che ha dominato la mia esperienza di
istruzione scolastica
- Si tratta di un disagio simile a quello del visconte Medardo di Terralba,
il famoso visconte dimezzato del racconto di Italo Calvino, che correndo
allattacco in una battaglia contro i turchi fu investito di petto da una cannonata e
perse tutta la metà del suo corpo: braccio, gamba, mezzo torace etc..
- Uno dei motivi per cui non avevo mai approfondito la questione della creatività:
- ritenevo necessario prima sviluppare il modello attenzionale della mente
- poi vedere che vantaggi offre
- Riassumendo: LA CREATIVITA MI STA MOLTO A CUORE
- ecco perchè vorrei che anche le scienze cognitive / lo studio dei
meccanismi della mente / dessero un contributo a promuovere la creatività
- INVECE che cosa succede nelle scienze cognitive, ad es. nelle neuroscienze ?
- gli sviluppi più recenti mostrano un ulteriore dilagare del DETERMINISMO
- impostazione millenaria che nega allessere umano la capacità di
scegliere
- subì un certo contrasto nel Rinascimento con lo scontro fra Erasmo da Rotterdam (che
sosteneva la tesi del libero arbitrio e Martin Lutero (che sosteneva la tesi
contraria del servo arbitrio)
- poi dal tempo di Spinoza riprese a dilagare: Spinoza diceva che lunica differenza
fra luomo e dei sassi che rotolano giù dalla montagna sta nel fatto che luomo
ha lillusione di decidere di rotolare giù.
- SITUAZIONE OGGI:
- vediamo come Walter J. Freeman nel suo libro "Come pensa il cervello"
(Einaudi, 2000) giudica la situazione nelle neuroscienze:
- il punto controverso è lautodeterminazione (p. 5)
- la grande maggioranza dei ricercatori sostiene una delle seguenti due posizioni:
- che lautocontrollo nel processo decisionale (e quindi la libertà di scelta) è
unillusione (p. 8)
- che gli eventi neurali e quelli mentali sono la stessa cosa: in tal modo si elude il
problema delle cause cerebrali del pensiero e così si evita anche la discussione sulla
libertà di scelta (p. 8)
- Freeman invece, come me, sostiene che "la capacità di scegliere è una proprità
essenziale e inalienabile della vita umana"
- IL DETERMINISMO OSTACOLA LA CREATIVITA': infatti, per promuovere la creatività
occorre proprio spiegare la libertà di scelta
- Per questa ragione nei miei studi io mi propongo di:
- rivoltare le scienze cognitive affinchè gli esseri umani diventino consapevoli
della capacità mentale di scegliere e in tal modo possano:
- aprirsi maggiormente alla creatività, equilibrando la logica razionale
- assumersi la responsabilità di TUTTO ciò che creano (non solo fisicamente ma anche
mentalmente)