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4. Contrasto col "senso comune" (common sense) Vedremo subito di che cosa si tratta, quali siano gli elementi fondamentali della concezione attenzionale della mente. Prima però vorrei aggiungere due ulteriori premesse. Innanzitutto che la concezione della mente di Ceccato è rivoluzionaria e ha un problema in quanto va contro il senso comune, un po' come l'idea che la terra ruoti intorno al sole. Chi osserva il cielo vede il sole sorgere da una parte poi calare dall'altra e a mezzogiorno lo vede in una posizione intermedia e quindi è naturale quasi avere questa illusione che il sole ruoti intorno alla terra e allora dire, come fecero Copernico e Galilei, che sia la terra a ruotare intorno al sole contrasta il senso comune. Analogamente anche la concezione della mente di Ceccato contrasta il senso comune, però ha una tradizione, non è una cosa completamente nuova. I fondamenti più vicini li troviamo ad es. in Giambattista Vico, un filosofo italiano a cavallo fra il Seicento ed il Settecento (Napoli 1668 - 1744). Di Vico è nota la frase "verum et factum convertuntur" che si potrebbe interpretare "la verità sta in ciò che facciamo, nel fare" o anche "solo ciò che facciamo è anche indicativo di verità". Il senso comune che contrasta il modello di Ceccato consiste nell'impressione che abbiamo - e con la quale siamo cresciuti e che ci ha portati avanti - l'impressione, dicevo, che l'ordine logico e la regolarità delle cose nella nostra mente siano caratteristiche delle cose che esistono nella realtà esterna. Questo ordine logico che noi costruiamo nel nostro sapere lo attribuiamo alle cose stesse come loro essenza. La logica che troviamo nei nostri pensieri la attribuiamo alle cose, e questo è il senso comune, diciamo, ci sembra ad. es. logico dire che questo tavolo sia un oggetto, o che questo proiettore proietti luce e che la luce come concetto, come pure il concetto di oggetto o quello di tavolo - che sono, come tutti i concetti, degli strumenti con i quali noi costruiamo ordine e regolarità nei nostri pensieri - siano proprietà delle cose; e appunto fa parte del senso comune ritenere che questi elementi con i quali noi ordiniamo la nostra mente siano anche elementi che esistono nella realtà esterna cioè che le caratteristiche logiche di questi elementi nella nostra mente siano le stesse che esistono nelle cose della realtà fisica esterna. Ceccato invece ha proposto che la mente sia costitutiva di questo ordine logico e di questa regolarità che noi abbiamo nella mente, quindi l'ordine logico e la regolarità dei nostri concetti sarebbero una particolarità umana. Il fatto di poter parlare di un tavolo come "oggetto" è caratteristico della mente umana, è uno strumento col quale la mente pone ordine in ciò che elabora e non sono caratteristiche che si possono estrarre da dati sensoriali. ©1998,M.Bettoni,CZM,Fachhochschule beider Basel Go to: Next slide / Index of talk |